Promosso da Mario Zufferli, già sindaco di Drenchia, e Zoran Škrlj, già amministratore del Comune di Tolmin, entrambi da diversi anni promotori di iniziative per lo sviluppo turistico sul versante italiano e sloveno del Kolovrat – basti ricordare la strada di collegamento da passo Solarie a Volče – quest'estate ha avuto luogo un incontro, in territorio sloveno, fra alcuni personaggi privati e pubblici al fine d'individuare delle azioni sinergiche condivisibili per la valorizzazione del luogo, nel territorio italo/ sloveno.
Quell'ambito durante la Prima guerra mondiale, e precisamente nella 12ª battaglia dell'Isonzo, fu teatro di scontri fra gli eserciti belligeranti. Ora i due Paesi contermini sono in armonia fra loro e hanno espresso il desiderio di trasformarlo in luogo d'incontri fraterni, realizzando, fra le varie ipotesi, il museo all'aperto della cosiddetta «Grande guerra».
Sul versante sloveno questo è già stato fatto e, se verrà ricevuto anche dall'Italia, «potrebbe veicolare un notevole flusso di turisti di livello locale e internazionale, trasmettendo i segnali delle grandi sofferenze umane», sottolinea Zufferli. All'incontro hanno partecipato, per parte italiana, il consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia Elia Miani, alcuni rappresentanti pubblici e tecnici locali. Da parte slovena sono intervenuti diversi privati e pubblici amministratori tra cui il parlamentare Uros Brežan.
La delegazione slovena ha offerto a tutti i convenuti un convivio gastronomico con prodotti locali, consumati in prossimità di passo Zagradan, nel contesto del sistema difensivo recuperato in forma ottimale dalla fondazione «Poti miru» di Kobarid e reso accessibile in sicurezza ai turisti.
Quindi l'architetto cividalese Arduino Cargnello, appassionato ricercatore storico/ambientale, oltre che progettista, ha illustrato la genesi degli insediamenti storici nelle varie epoche e la situazione insediativa nel bacino imbrifero del fiume Natisone, costituita da presenze storiche, culturali, artistiche, museali, religiose, funzioni, servizi, infrastrutture ecc.
Oltre a ciò ha illustrato il lavoro di ricerca storica protrattosi per diversi anni riguardante il sistema difensivo della Prima guerra mondiale, lungo la prima, seconda e terza linea di resistenza e il raccordo, tracciata dal capo di stato maggiore dell'esercito italiano, Luigi Cadorna , la sera del 24 ottobre 1917. Tale sistema difensivo si sviluppava per oltre 65 chilometri, da Dolegna del Collio a Passo di Tanamea.
Il contenuto della ricerca ha generato interesse nei vari partecipanti, i quali hanno concordato di attivarsi nei confronti delle relative amministrazioni pubbliche affinché si individuino gli strumenti idonei per finanziare gli interventi necessari a rendere accessibile il museo all'aperto relativo alla Grande Guerra, a beneficio delle generazioni future.
«Nell'incontro sono emersi temi storici, culturali, sociali e politici di rilievo. L'idea condivisa, sia da parte slovena che italiana, è quella di realizzare condizioni di sviluppo per il turismo, dando memoria agli eventi bellici e nel contemporaneo crescita economica al territorio. Ora si tratta di passare dall'enunciazione alla concretezza. La nostra Regione, congiuntamente alla Repubblica di Slovenia, dovrà essere coinvolta rapidamente», afferma Zufferli.
Dal Dom
Ben ritrovata con il nuovo blog.
RispondiEliminaGrazie,ho avuto tante difficoltà.Buona serata.
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